sabato 27 novembre 2010



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tratta da: http://www.santiebeati.it/dettaglio/91471
La Provvidenza lo pose come guida spirituale di tante splendide figure di fondatori e fondatrici di Opere e Congregazioni religiose, alcuni già proclamati beati e che sbocciarono come fiori di santità ed operosità, nella seconda metà dell’Ottocento napoletano.
Giuseppe Leone nacque a Casaltrinità (oggi Trinitapoli) in provincia di Foggia, il 23 maggio 1829, penultimo di sei figli di Nicola Leone e Rosa De Biase. Sui 13-14 anni, entrò nel seminario diocesano di Trani, dove oltre agli studi, si dedicò alla formazione di una solida pietà con la lettura delle opere ascetiche di s. Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787).
A 21 anni, vincendo l’accanita opposizione del padre, iniziò il noviziato tra i redentoristi di Ciorani e fece la sua professione il 29 marzo 1851, nella Congregazione del SS. Redentore, fondata da s. Alfonso.
Compì gli studi in teologia a Vallo di Lucania. Il 31 dicembre 1854 fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Amalfi, dando inizio a un'attività intensa e feconda, retta da un fisico estenuato da continue sofferenze che l'accompagnarono per tutto il resto della vita. Restò a Vallo fino al giugno 1865 quando la Casa venne chiusa, in base alle leggi soppressive degli Ordini religiosi di allora e quindi costretto a ritornare in famiglia.
Passata la bufera eversiva, decretata dal Parlamento Italiano, poté ritornare nella Congregazione nel 1880, venendo destinato alla Casa di Angri (SA) dove rimase fino alla morte, avvenuta il 9 agosto del 1902.
In questo ultimo periodo divenne quella sorgente di spiritualità e guida attiva di tante anime elette fra cui: la Venerabile Maria Pia Notari, fondatrice delle Suore Crocifisse Adoratrici del SS. Sacramento; la Beata Maria Maddalena Starace, fondatrice delle Suore Compassioniste; il beato Alfonso Fusco, fondatore delle Suore Battistine; la beata Caterina Volpicelli, fondatrice delle Ancelle del S. Cuore e infine il beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario e Opere annesse di Pompei.
Seguì ed affiancò Bartolo Longo per circa diciotto anni dal 10 marzo 1885, ne divenne moderatore e guida nella costruzione del magnifico Santuario dedicato alla Vergine del Rosario e delle tante Opere sociali che costellano il tempio; con lui diresse l’Istituzione delle “Figlie del Rosario” per le quali dettò la Regola.
Ambedue originari della Terra di Puglia, Bartolo Longo era di Latiano, ebbero in comune obiettivi espressi sotto vesti diverse, ma profondamente collegati nella sostanza.
Alla notizia della sua morte, Bartolo Longo si espresse così: “… sacerdote intemerato, apostolo instancabile, il missionario che ha beneficiato nello spirito, quanti ha conosciuti nella sua umile vita di settantaquattro anni…. l’uomo retto e prudente che era richiesto di consiglio non solo dai laici e da preti, ma anche da prelati e da vescovi… con la sua morte scompare l’amico, il consigliere e il padre”.
Padre Giuseppe Maria Leone fu araldo e paladino del dogma dell’Assunta; pubblicò sedici opere ascetiche, esiste inoltre un vasto epistolario.
Il suo corpo da Angri fu portato successivamente a Pagani, nella Casa Madre dei Redentoristi, poi nella cripta del completato Santuario di Pompei.
Il 17 dicembre 1983 è stato traslato nella sua Trinitapoli, dove riposa nella chiesa di S. Stefano.
I processi informativi si tennero nelle diocesi di Nocera e di Trani tra il 1923 e il 1929; il 21 ottobre 1965 uscì il decreto sugli scritti.
Per varie vicissitudini, la sua Causa di Beatificazione ha conosciuto un lungo tempo di stasi. E‚ stata ripresa nel 2001 con la costituzione della Commissione Storica presso l'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. Intanto la Congregazione delle Cause dei santi ha richiesto di istruire un Processo Canonico suppletivo sulla fama di santità del Servo di Dio, aperto il 22 ottobre 2006 e concluso il 4 novembre 2007 nella parrocchia di Santo Stefano Protomartire di Trinitapoli.

tratto da: http://www.santiebeati.it/dettaglio/91471